Giovedì 26 Ottobre 2006 |
Sono in commercio anche in Italia i videogiochi ispirati alla celebre serie CSI editi da Ubisoft www.ubi.com/IT. CSI Omicidio in 3 Dimensioni  Questo nuovo episodio di CSI presenta un nuovo motore grafico 3D in tempo reale, una maggior interazione con i personaggi e le ambientazioni oltre ad una serie di casi da risolvere molto più intricati e coinvolgenti. Lavora al fianco degli agenti CSI Gil Grissom, Catherine Willows, Warrick Brown, Sara Sidle, Nick Stokes, del Coroner Al Robbins e del Detective Jim Brass in 5 misteriosi casi da risolvere. Raccogli e analizza ogni singola prova utilizzando un autentico equipaggiamento forense e le migliori tecniche investigative. Sviluppatore: Telltale Games Piattaforma: PC
Genere: Avventura PEGI:16+ Data uscita: maggio 2006
CSI: Dark Motives  Calati nei panni degli agenti della squadra di CSI per risolvere i nuovi casi di CSI: Dark Motives. L’intero cast della TV è stato virtualmente ricreato. Il gioco di CSI: Dark Motives è un’avventura classica in prima persona, in grado di mettere a dura prova i nervi e l’intelletto del giocatore, mentre analizza la scena del crimine, raccoglie campioni di sangue, fibre, impronte e analizza il tutto utilizzando le più avanzate tecnologie della medicina legale.
Cinque nuovi e intricati casi di criminologia. Un’impronta… una ferita…un capello. Nessun crimine è perfetto, e al giocatore l’arduo compito di trovare l’errore! Le cinque missioni si presentano lunghe e impegnative, e richiedono un’ottima capacità d’analisi e soprattutto contengono numerose prove da scoprire. Sono state scritte in collaborazione con alcuni veri agenti del team CSI di Las Vegas (D. Holstein) e con lo scrittore Allan Max Collins, già autore di alcuni racconti ispirati alla serie TV. Sviluppatore. Radical Entertainment Piattaforma: PC Genere: Avventura, Simulazione Data uscita: 20 maggio 2004
CSI: Crime Scene Investigation
 Una donna brutalmente assassinata… un poliziotto ucciso… uno strano incendio. C’è forse un oscuro legame tra questi crimini insoluti? Entra nel mondo della scientifica sotto la guida di Gil Grissom. Diventa un membro della squadra protagonista della premiata serie TV. Sarai catapultato negli angoli più bui di Las Vegas, laddove le luci dei casinò non riescono ad offuscare la ricerca della giustizia. Sviluppatore. Radical Entertainment Piattaforma: PC Genere: Avventura, Simulazione Data uscita: 15 maggio 2003 Esiste poi il mobile game prodotto da CBS e Gameloft :
CSI : Il Mobile Game Categoria: Avventura Pubblico: Per tutti Formato: Java Unisciti al team CSI di Las Vegas per un nuovo caso in esclusiva per il tuo cellulare, scritto in collaborazione con l'autore della serie Tv! Quando vengono trovate delle tracce di sangue in una lussuosa suite di uno più famosi casinò, il team CSI deve dimostrare tutta la sua esperienza. Questa è la tua chance per estrarre DNA, analizzare le prove ed esaminare gli oggetti da ogni angolazione possibile grazie ad animazioni in 3D. Interagisci con i personaggi della serie e interroga i sospettati. Ma, cosa ancora più importante, scopri che fine ha fatto un’aspirante attrice! Caratteristiche principali: - Una trama in esclusiva scritta in collaborazione con l'autore della serie Tv. - Risolvi il caso con l'aiuto dei personaggi principali della serie! - Sfrutta la nuova grafica 3D per esaminare gli oggetti da ogni angolazione possibile. - 5 mini giochi per analizzare le prove: estrazione DNA, ricostruzione immagini e molti altri ancora! - Prova l'atmosfera davvero unica delle notti di Las Vegas. |
Mercoledì 25 Ottobre 2006 |
Sono in commercio anche in Italia quattro libri incentrati su CSI. Dedicati alla serie esistono anche delle graphic novels. CSI. Scena del crimine. La città del peccato - Max Allan Collins  Traduttore : Gian Paolo Gasperi Titolo orig. : CSI: Crime Scene Investigation - Sin City Sperling & Kupfer - Collana: Sperling - Serial Pagine 280 - Anno 2003 CSI: scena del crimine. Doppio gioco - Max Allan Collins
 Traduttore : Gian M. Giughese Titolo orig. : CSI: Crime Scene Investigation. Double Dealer Sperling & Kupfer - Collana: Sperling - Serial Pagine 313 - Anno 200 CSI. Scena del crimine. Corpo del reato - Max Allan Collins  Traduttore : Gian Paolo Gasperi Titolo orig. : CSI: Crime Investigation - Body of Evidence Sperling & Kupfer - Collana: Sperling - Serial Pagine 285 - Anno 2004 CSI. Scena del crimine. Traccia fredda - Max Allan Collins Traduttore : Gian Paolo Gasperi Titolo orig. : CSI: Crime Scene Investigation - Cold Burn Sperling & Kupfer - Collana: Sperling - Serial Pagine 271 - Anno 2004
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Giovedì 26 Ottobre 2006 |
RECENSIONE CSI: Scena del crimine La città del peccato - Max
Allan Collins
Le prove parlano e raccontano una storia, ma per scoprire
l’assassino bisogna ascoltarle fino in fondo.
Quando due oggetti vengono a contatto,
vi è uno scambio di materia, dall’uno
all’altro Edmund Locard, 1910 padre della medicina
legale
Las Vegas, come New York e la ruggine, non si
ferma mai. (…). Ciononostante, come Sinatra disse di New York, Las Vegas non
dorme davvero mai… Da quando la sua migliore amica Lynn Pierce è come scomparsa
nel nulla, la devota Mille Blair, madre di famiglia e consorte perfetta, inizia
a essere estremamente preoccupata. Ma la sua ansia, da sempre suo tormento,
questa volta è ben fondata. Fra le sue mani, infatti, stringe un nastro,
registrato proprio dall’amica, in cui il marito minaccia di farla a pezzi se mai
lei avesse chiesto il divorzio. Consultatasi col marito, decide così di portar
il nastro alla polizia e di denunciare la scomparsa di Lynn, nonostante le 48
ore necessarie per la denuncia non siano ancora passate. Tuttavia Grissom e
Brass decidono di far luce comunque sulla faccenda, che insospettisce molto il
capitano della squadra della scientifica. I due agenti si recano a casa Pierce,
dove un distratto marito, Owen, un giovane fisioterapista, apre loro la porta.
Le sue dichiarazioni, in effetti, sembrano non provare nulla di particolare:
ammette di aver avuto una lite con la moglie, quella notte (dopo la quale Lynn
chiamò la signora Blair), e che la donna se n’era andata, ma niente più. Brass e
Grissom, dopo aver esplorato la casa con la squadra, sono costretti a lasciar
perdere il caso, perché nulla nell’appartamento mostrava discrepanze con la
versione di Owen: mancavano vestiti, oggetti e valige di Lynn, proprio come se
se ne fosse andata.
Di ritorno al laboratorio, la notte seguente, Grissom e
colleghi devono passare ad un altro caso, perché, a tutti gli effetti, la donna
se n’è andata. Così Catherine e Sara vengono incaricate di indagare sulla morte
di Jenna Ptrick, un’avvenente spogliarellista, trovata strangolata con un cavo
elettrico in una stanza dello stesso locale in cui Catherine aveva lavorato da
giovane, il Dream Dolls, che riporta la detective a ricordi di molti anni prima.
Dalle testimonianza che le due agenti, coadiuvate dalla detective Conroy,
raccolgono, si profila un possibile sospetto: Ray Lipton, il fidanzato di Jenna,
che a detta di molti è un tipo violento e geloso. Per di più, l’uomo aveva avuto
un’ingiunzione dal tribunale per tenerlo lontano dal locale, dopo una scenata
alla fidanzata, a causa delle quale il gestore aveva perso tre clienti fissi.
Nel frattempo, Grissom, Nick e Warrick scoprono una possibile pista sulla
sparizione di Lynn Pierce. L’auto della donna è stata infatti ritrovata
abbandonata in un parcheggio. Da un’analisi accurata, gli agenti coprono che il
finestrino destro è stato sostituito da poco, confermato da alcune schegge
incastrare nell’abitacolo. Questo suggerisce che probabilmente un colpo di
postola ha distrutto tale vetro. Inoltre, sotto le fodere dei sedili, il luminol
rivela alcuni schizzi di sangue che nessuna pulizia poteva cancellare…
La squadra non fa in tempo ad avere dubbi sulla faccenda che
un’inquietante ritrovamento suggerisce che alla povera donna è capitato il
peggio: un pezzo di un corpo umano, più precisamente il bacino, riaffiora,
incastrato alla rete di una barca sul lago Mead, un imponente bacino idrico
artificiale. L’esame dl DNA confermerà se il corpo è o meno di Lynn, ma Grissom
ha pochi dubbi al riguardo…
Intanto, dai video di sorveglianza, Catehrine e Sara esaminano
i clienti entrati al Dream Dolls la notte dell’omicidio: dalle registrazioni, le
due agenti intravedono un uomo corrispondente alla descrizione di Ray,
confermata da una giacca con impresso il nome della sua ditta di costruzioni. Le
due vanno allora ad interrogarlo, trovandolo distrutto per la morte della
ragazza; l’uomo, benché sconvolto, nega di essersi recato al Dream Dolls sin da
dopo l’ingiunzione. Nonostante tutto, Catherine sembra credere all’uomo…
Nick e Warrick, nel frattempo, ispezionano la casa di Owen
Pierce, mentre Grissom e Brass interrogano l’uomo e la figlia adolescente Lori,
che, per via del suo istinto di ribellione, ricorda a Brass la figlia Ellie. Il
marito racconta che la moglie, dopo la sua forte “conversione” alla religione,
era totalmente cambiata, e per questo i due litigavano molto: la donna era
diventata estremamente bigotta e religiosa fino alla nausea. Nella
perquisizione, Warrick scova una piccola busta di droga con uno stano simbolo, a
conferma del fatto che Owen avesse problemi di droga. Indagando sul tale
marchio, Warrick lo scopre appartenere ad un giovanissimo spacciatore, Lil Moe,
che decide di rintracciare con l’aiuto di Brass.
Mentre Catherine e Sara aspettano che dalle riprese video salti
fuori qualcosa di meglio, decidono di recarsi, insieme alla detective Conroy,
all’appartamento che Jenna divideva con Tera Jameson, un’altra famosa
spogliarellista; la ragazza, sconvolta per la morte dell’amica, conferma i
sospetti verso Ray Lipton. Ma presto, la testimonianza di alcune colleghe della
vittima e la scoperta che la persona nel video di sorveglianza è una donna
travestita, spostano i sospetti verso Tera, che si scopre essere lesbica e con
alle spalle una relazione proprio con Jenna. Dopo un’ispezione a casa della
ragazza, le criminologhe scoprono che le due avevano effettivamente avuto una
relazione e, quando nel camerino di Tera ritrovano baffi finti e la giacca della
Lipton costruzioni, comprendono la sua colpevolezza. Aveva ucciso Jenna, la
ragazza che l’aveva lasciata per un uomo, Ray Lipton, su cui coleva far ricadere
la colpa. Ma Tera non ha nessuna intenzione di farsi catturare e, dopo aver
colpito la Conroy e Sara, usa quest’ultima come scudo per fuggire. La Conroy
riesce a distrarla, ma viene ferita ad una spalla, dando però l’occasione a
Catherine di colpirla e fermarla una volta per tutte…
Quando Warrick e Brass catturano Lil Moe, quest’ultimo rivela
un particolare fondamentale: afferma di aver prestato a Owen, suo cliente, la
sua imponente barca, con la quale l’uomo avrebbe gettato il corpo della moglie
nel lago Mead. Ispezionando la barca e la casa dello spacciatore, che Owen aveva
custodito mentre il ragazzo era in galera, trovano laute tracce di sangue: Lynn
era stata fatta a pezzi in quella casa e poi trasportata sulla barca di Lil…
Una volta a casa Pierce, l’uomo cede e confessa il suo crimine.
Ma la sua confessione ha una piccola crepa, e Grissom lo intuisce subito: l’uomo
ha fatto sì a pezzi la moglie, ma non l’ha uccisa: il responsabile, secondo
l’agente, è proprio la figlia, nella cui camera trovano tracce di cocaina, e…la
pistola con la quale Lynn Pierce è stata assassinata. La ragazza, dopo essere
stata sorpresa dalla madre a letto col ragazzo e la droga in camera, aveva avuto
una lite furiosa con la donna. In seguito, quando furono sole in macchina, Lori
aveva minacciato di uccidersi con la pistola, ma per sbaglio partì un colpo che
uccise Lynn. In seguito, il padre la aiutò a sbarazzarsi del corpo…
Ma qualunque pena una giuria decidesse di darle, Lori si era
condannata a vita a vivre con la consapevolezza di aver ucciso sua madre, e
tutta la coca del mondo non gliel’avrebbe fatto dimenticare…. Commento: Il libro è il primo che ho letto
della serie di CSI creata da Max Allan Collins, e l’ho trovato estremamente
interessante. E’ come trovarsi in un episodio romanzato, e questo, credo, voleva
essere lo scopo dell’autore. Mentre scorrevo le righe, mi immaginavo le facce e
le voci dei protagonisti, perché l’autore, un evidente conoscitore della serie,
metteva richiami a eventi e situazioni già viste in alcuni episodi della serie.
In pratica, leggere questa serie di libri è come gustarsi degli episodi inediti,
con l’aggiunta di interessanti spiegazioni sugli strumenti utilizzati dagli
scienziato. Inoltre, è molto più chiara la linea di prove che cond1ce
all’assassino, e sopratutto, sono chiariti molti cavilli legali, quali mandati,
interrogatori, ecc…
Da notare anche che molto spesso sono inserite alcune
descrizioni sui sentimenti e i pensieri dei protagonisti, che chiariscono meglio
una parte che nella serie, giustamente, è lasciata un po’ in secondo piano. La
trama di questo primo libro è molto interessante, soprattutto per quanto
riguarda il colpo di scena finale nella risoluzione di entrambi i casi: io
stessa mi sono sorpresa. E poi, come anche negli episodi, mi sono ritrovata a
fare il tifo per incastrare il “cattivane” di turno!
In conclusione, consiglio la viva lettura di questi libri ai
fan di CSI, perché, di sicuro, non rimarranno delusi dalla narrazione. |
Giovedì 26 Ottobre 2006 |
RECENSIONE CSI: scena del crimine. Doppio gioco - Max Allan Collins
Ogni omicida lascia una traccia, ogni traccia porta a un
indizio, ogni indizio suggerisce un movente, perché il delitto non è mai
muto.
“Con un terzo grado scientifico, un
criminologo in gamba interroga gli indizi materiali, estorcendo
confessioni da sangue, armi da fuoco, droghe, capelli, fibre tessili, schegge
metalliche, impronte di pneumatici, tracce di utensili e pallottole.” Jack
Webb
L’influenza passa, ma per la ricerca della
verità no ci sono cure. E ricordatevi che noi agenti incontriamo tutti i giorni
persone che stanno vivendo il giorno peggiore della propria
esistenza… In una notte come tante, i lampeggianti blu e rossi della
polizia di Las Vegas illuminano la facciata di un lussuoso albergo, il rinomato
Beachcomber Hotel e Casinò. In uno dei suoi impeccabili corridoi è stato infatti
commesso un delitto: un uomo, che, stando ai documenti della recepition risulta
essere un certo “Jhon Smith”, è stato ucciso da due colpi di pistola,
esattamente a 2 centimetri di distanza l’uno dall’altro; la dinamica
dell’omicidio sembra suggerire un’esecuzione della mala. Grissom, Sara e
Warrick, coadiuvati da Brass, iniziano le indagini, partendo dal un esame
accurato della scena del delitto. Stando alla testimonianza di un giovane
cameriere, che ha assistito alla fuga dell’assassino, il colpevole, che non è
riuscito a vedere in faccia, è scappato dalla scala antincendio, che Grissom
passa subito ad analizzare. Sulla scala, il criminologo risconta una bella
impronta della scarpa da tennis del killer. Nel frattempo, Sara e Warrick
esaminano la camera della vittima, trovando alcuni capelli di donna, cioè della
prostituta che era con lui quella sera, una certa Connie Ho, ballerina dello
Stallion Ranch, un bordello fuori città. Così, mentre Grissom e colleghi
esaminano i video della sorveglianza, a Brass spetta il compito di andare a
interrogare la donna al locale. Dopo un viaggio piuttosto lungo, il poliziotto
giunge a destinazione, e quando riesce a parlare con Connie, scopre, con enorme
stupore, che l’uomo col quale lei era la sera prima, era Philp Dingelmann,
notissimo avvocato della mafia, che aveva salvato dalla gattabuia un numero
imprecisato di bravi “picciotti” innocenti quanto un lupo in un gregge decimato.
Nel frattempo, esaminando i video di sorveglianza del Beachcomber, gli agenti
individuano Dingelmann che, nel corridoio dove è stato assassinato, si volta,
mentre un’espressione di terrore si dipinge sul suo volto. La telecamere hanno
anche ripreso le mosse del killer, intento a giocare alle slot machines, ma
sempre attento a non mostrare la sua faccia all’inquadratura.
Intanto, mentre un caldo sole sorge all’orizzonte, Nick e
Catherine si recano in un cantiere, dove un gruppo di operai ha trovato, sepolto
a notevole profondità da quella che una volta era la terra di una discarica, una
roulotte che nasconde un cadavere, conservato perfettamente da almeno una decina
d’anni, grazie al clima torrido del deserto. Così, imbracature alla mano, la
criminologa scende nella roulotte per raccogliere tutto quello che può essere
utile all’indagine prima che i paramedici portino via il corpo. La vittima è un
uomo, ben vestito, senza documenti o elementi di riconoscimento, salvo forse un
anello con incisa una F. Accanto al corpo, Catherine rinviene una canna di
pistola, lasciata lì come ricordo dell’assassino. Una volta che il cadavere
viene trasportato in obitorio, i due agenti apprendono dal dottor Robbins che la
causa della morte è imputabile a due colpi di pistola al cranio, a quasi 2
centimetri di distanza… Nick decide allora di darsi da fare per scoprire
l’identità della vittima, e, mentre Cathrine controlla l’elenco delle persone
scomparse 15 anni prima la cui iniziale sia F, l’agente parte dalle informazioni
che ha sull’anello. Inciso sul gioiello, riconosce infatti il marchio di
fabbrica di un gioielliere di sua conoscenza, e, interrogandolo, risale a
Malachy Fortunato, l’uomo che aveva commissionato l’anello, scomparso proprio da
15 anni. Felici di aver trovato una svolta nella loro indagine, gli agenti si
recano a casa della signora Fortunato, il cui marito era stato dato per
scomparso, presunto fuggito insieme ad una ballerina che conosceva, particolare
rivelato da una lettera rinvenuta fra i suoi effetti in ufficio. Ma la donna,
che ora convive con un certo Gerry Hoskins, è sempre stata convinta che il
marito fosse morto, e tale notizia non fa che confermare i suoi timori. La donna
rivela agli agenti il nome dell’amante del consorte, Joy Starr, cui vero nome
era forse Joy Petty, che all’epoca lavorava allo Swingers, e i due criminologi
decidono di partire da lì…
Intanto, alla centrale, quando Grissom viene e a conoscenza
delle modalità con cui la “mummia” della roulotte è stata uccisa, subito pensa
ad un possibile collegamento dei due casi, e ne mette al corrente la squadra,
che inizia a verificare tale ipotesi. Così, mentre Sara spulcia negli archivi
della polizia casi simili senza soluzione del killer ormai soprannominato il
Due, Warrick passa al vaglio per l’ennesima volta i video di sorveglianza,
scoprendo che il killer è un cliente abituale del casinò, sempre però
dannatamente attento a non mostrare mai il suo volto alle telecamere, benché si
recasse al Beachcomber due volte la settimana…
Sempre più convinto che il caso di Fortunato e Dingelmann siano
collegati, Grissom si reca, insieme a Nick, allo Swinger per avere notizie su
Joy Starr, e vengono indirizzati dal nuovo padrone alla vecchia proprietaria del
club, l’anziana Marge Kostichek, dalla quale si deve recare Nick, ma con ‘O
Ryley, perché Grissom, al suo ritorno alla centrarle, trova due sorprese ad
attenderlo:la prima è che Sara ha scoperto almeno una cinquantina di casi
irrisolti riconducibili al Due, che gli agenti deducono essere un killer
professionista, che usava sempre a stessa arma, cambiando la canna, che però non
alterava i proiettili. La seconda sorpresa è invece l’arrivo dell’odiosissimo
Cal Pepper, lo spocchioso e irritante agente dell’FBI già visto in “Lo
strangolatore” (“Strip Strangler” 1x23), che si era accaparrato tutto il merito
di un’operazione in cui lui era stato utile come un vampiro a un convegno di
anemici, limitandosi solo ad arrestare la persona sbagliata, e poi, anche quella
giusta, incastrata però dalla squadra di CSI. L’agente è giunto per avvertire
Grissom & co. che il killer che stanno cercando è noto all’Fbi da tempo, e
chiede una piena collaborazione (ma ceeeerto!).
Mentre i due agenti parlano, sia Nick che Warrick hanno fatto
scoperte fondamentali: il primo ha trovato a casa di Marge Kostichek una lettera
scritta da Joy Petty, la cui calligrafia non corrisponde al biglietto inviato a
Fortunato che dimostrava che i due erano fuggiti insieme, mentre Warrick ha
forse scoperto, grazie ad un bancomat usato proprio da lui dopo varie giocate
alle slot machines, l’identità del killer: Barry Hyde…La squadra si reca subito
a casa sua, trovandola vuota, e al suo negozio, un videonoleggio semi deserto,
riescono a scoprire da un suo dipendente che l’uomo si assenta spesso per
qualche giorno. Ma, quando Sara scava nel passato di Hyde, scopre che è come se
fosse finito in un frullatore: tanti certificati e attestati ma senza alcun
riscontro.
Nel frattempo, gli agenti scoprono che le impronte sulla falsa
lettera di Joy corrispondono a quelle di Marge, e la testimonianza della
giovane, ritrovata a Los Angeles, inchiodano la vecchia proprietaria del
bordello: per proteggere Joy, la sua pupilla, aveva fatto uccidere Fortunato. Ma
la donna viene presto uccisa, anch’essa con due colpi in testa, e l’assassino
sfugge per un pelo alla squadra. Inoltre, quando finalmente, dopo lunghe
ricerche, le prove lo inchiodano, Grissom fa l’amara scoperta che il signor Hyde
è sotto la protezione dell’FBI, in cambio della testimonianza di suoi svariati
crimini passati. Ma Grissom e co. non mollano, e, dopo mesi di ricerche e
appostamenti, arrestano Hyde mentre esce dal tribunale, con l’accusa dei 2
omicidi commessi, perché per quelli, non aveva nessuna immunità; li commise dopo
essere entrato nel programma protezione testimoni….L’avvocato fu ucciso perché
lo aveva riconosciuto e Marge perché conosceva il suo volto. Commento: Anche questo libro, che ho letto per
secondo, si è rivelato dannatamente interessante. Inoltre, ho notato tantissimi
richiami a episodi passati, e mi crogiolavo quando veniva nominato un
personaggio o un caso già visto, sussurrando un bel: “E’ vero, me lo ricordo!”.
Questa è solo una minima cosa, ovviamente. Leggendo “Doppio gioco” ho imparato
praticamente tutto sulle armi da fuoco e il funzionamento delle pistole, ma un
dubbio a volte mi assale: In CSI, e in moltissimi altri film o telefilm, l’FBI è
nervosamente impiccione e pasticcione, e mi viene lecito chiedermi: ma solo in
X-files gli agenti federali sono simpatici? Bah….
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Giovedì 26 Ottobre 2006 |
RECENSIONE CSI : Scena del crimine Corpo del reato - Max Allan
Collins
La scena di un delitto è una mappa in cui
bisogna distinguere i veri elementi dalle abili falsificazioni dei
criminali.
Per spiegare un evento è inutile ricorrere a ipotesi complesse quando è sufficiente
la più semplice. Guglielmo D’Occam
“Un ranch nel deserto: ecco come ebbe origine Las
Vegas, e con la speranza, il ranch si sviluppò in una città (…) Ma la speranza è
spesso offuscata dalla frustrazione, benché Las Vegas sia una città dove la
speranza fiorisce sempre, nonostante quella frustrazione non smetta mai di
mettere le sue messi…” Può la tecnologia ferire, spaventare e disgustare? A volte sì,
soprattutto quando, un lunedì qualunque, Janice Denard, la giovane segretaria di
un’ agenzia di pubblicità, la Newcomb-Gold, fa un’amara scoperta. Giunta al
lavoro presto, come sua abitudine, si reca a portare la posta nell’ufficio del
suo principale, quando sul carrello della stampante qualcosa attira la sua
attenzione. Adagiate lì, quasi dimenticate, ci sono due foto orrende:
pornografia infantile. La prima cosa che la donna fa è chiamare la polizia, e
sul luogo, in un pigro sole del mattino, giungono Catherine Willows e Nick
Stokes, coadiuvati da ‘O Ryley. Non farsi coinvolgere risulta immediatamente
impossibile a tutti e due, e, d’altronde, come biasimarli? Catherine ha una
figlia piccola, e Nick ha subito violenze da bambino, il che rende il caso
particolarmente delicato.
Cercando di mettere da parte i sentimenti personali, i due si mettono subito
all’opera, trattenendo tutti gli impiegati, in procinto di arrivare al lavoro,
per prendere loro le impronte e ascoltare i loro alibi. Inoltre, alla
Newcombe-Gold i due agenti fanno arrivare Tomas Nùñez, un genio dei computer,
che non perde tempo, e porta via tutti i terminali, facendo delle copie della
memoria di ciascuno, e mettendosi alla ricerca di indizi utili. In poco tempo
scopre che le immagini sono state stampate nella giornata di venerdì, il che dà
la possibilità agli agenti di controllare gli alibi dei dipendenti presenti quel
giorno. Ancora tre persone, però, mancano all’appello, perché via per lavoro o a
casa per malattia, e agli agenti non resta che aspettare il loro ritorno, mentre
il mago dei computer cerca alcune informazioni dagli hard disk dei dipendenti,
ma con scarso successo.
Nel frattempo, Grissom, Warrick e Sara si recano alla periferia di Las Vegas,
dove David Benson, un esperto di sicurezza, ha chiamato la polizia; mentre era
in macchina, ha notato che la vettura davanti a lui si era fermata per scaricare
qualcosa sulla strada: un tappeto, in cui era evidentemente avvolto un
cadavere…L’uomo fornisce agli agenti una testimonianza incredibilmente attenta,
descrivendo anche l’auto, una Chevy bianca col fanalino posteriore rotto. I tre
agenti si dedicano allora da esaminare il cadavere, ma decidono di “aprire” il
pacco regalo in centrale, per evitare di perdere prove importanti. Una volta sul
lettino dell’obitorio, il dottor Robbins rivela che la causa della morte è
soffocamento, e inoltre, sono evidenti sul corpo della donna tracce di violenza
post mortem: un necrofilo, dunque, è il responsabile da trovare. Ma la faccenda
si complica ulteriormente quando Grissom e la sua squadra riconoscono la donna
deceduta: è Candance Lewis, l’assistente personale del sindaco di Las Vegas,
scomparsa da 4 gironi. Il caso era diventato l’argomento principale dei tg,
soprattutto in vista delle elezioni, a cui si presenterà anche Mobey, il capo
del dipartimento di polizia di Las Vegas. Gli agenti e Brass si trovano dunque
di fronte a un caso da prendere con le pinze, perché non c’è nulla di peggio che
la politica a scombussolare un’indagine…
Intanto, alla Newcombe-Gold, Catherine e Nick riescono finalmente a parlare
con le tre persone che mancavano all’appello, e una gustosa notizia fornita da
Tomas Nùñez li aiuta nelle indagini: a quanto risulta dalle sue ricerche, le
foto sono state stampate dalla postazione n° 18. I due CSI interrogano così Ben
Jackson, il proprietario di tale postazione, ma che risulta, nonostante i
sospetti, innocente, perché con un alibi di ferro per venerdì. Il fatto che le
foto siano state stampate da lì è presto detto: lui, essendo nuovo, non
conosceva ancora a memoria la sua password, che teneva scritta su di un post-it,
facilmente scovabile da tutti, e le foto finirono nella stampante del suo capo
perché, chiunque avesse usato il suo terminale, non sapeva che, avendo Ben
inviato, prima di andarsene, un file in stampa all’ufficio del capo, il comando
era rimasto valido.
Gli agenti passano al secondo della lista, che scartano perché anche lui con
un alibi di ferro. Ma è il terzo ad attirare i loro sospetti: Gary Randle.
Subito l’uomo si innervosisce, e, a differenza dei suoi colleghi, fa un’enorme
resistenza nel dare le sue impronte, che, guarda caso, combaciano con quelle
sconosciute sulla tastiera della posizione n° 18… Ma Randle rivela di averla
usata una volta perché il suo computer non riusciva a connettersi alla rete.
Subito i due agenti perquisiscono la postazione di Randle e trovano un disco zip
nascosto in un libro, che fornisce un valido motivo per perquisire anche la casa
del sospetto, dove trovano un portatile, che però l’uomo dichiara di non avere
mai visto. Insospettiti, Catherine e Nick si recano ad interrogare la moglie di
Randle, che, furiosa, confessa che il marito ha sempre avuto particolari gusti
sessuali, un po’ estremi, confermati dalle riviste e le videocassette trovati a
casa sua, ma comunque niente di infantile o illegale.
Dopo aver parlato sia con Mobey che col sindaco, e avendo ricevuto da
entrambi il permesso di perquisire le loro case, Grissom, Warrick e Sara si
mettono all’opera, consci del fatto che il sindaco ha avuto una breve relazione
con Candance. Ma le due abitazioni risultano pulite, senza tracce dell’omicidio.
Fortunatamente arriva una svolta quando Warrick scova la macchina col fanalino
rotto individuata sul luogo del delitto.
Intanto, Catherine e Nick, convinti della colpevolezza di Randle, lo
arrestano, avendo trovato nel portatile le altre foto incrinante. Ma
nell’interrogatorio, i loro sospetti si affievoliscono, dato che nessuna
impronta è stata rilevata sul portatile, e vengono poi smontati del tutto quando
Tomas Nùñez rivela che il comando di stampa non era partito dalla postazione 18,
ma che qualcuno aveva fatto in modo di farglielo credere, manomettendo i chip
dell’apparecchio. Grazie a Grissom, allora i due hanno l’intuizione giusta: il
primo sulla scena del crimine è sempre il primo sospettato: Janice Denrad.
Perché la donna aveva chiamato al polizia invece che il suo capo, per evitargli
uno scandalo? Presto detto: il signor Gold era il nuovo fidanzato dell’ex moglie
di Randle , che, ansiosa di incastrare il marito per avere la custodia della
figlia, aveva fatto in modo, con l’aiuto di Gold, di farlo arrestare per
pornografia infantile, e Janice l’aveva aiutato manomettendo il computer di
Rande per fargli usare quello n°18: le loro impronte all’interno
dell’apparecchio li incastrano.
Nel frattempo, quando Grissom e co. perquisiscono la macchina del sospetto,
non trovano assolutamente nulla, ma l’uomo fornisce loro una pista chiedendo se
per caso a incolparlo fosse stato un certo David Benson (proprio il loro
testimone) che lo odia da sempre…
Allora gli agenti, perquisendo il vecchio appartamento di Benson, scoprono
che era nientepopò di meno che il vicino di Candace, che la spiava in
continuazione. Ma le vere prove le trovano nello chalet dell’uomo. Mentre gli
agenti perquisiscono la casa, arriva sul luogo anche il sospettato, che tenta
subito di fuggire. Warrick riesce ad acciuffarlo, ma il sospetto, intenzionato a
fuggire, sta per trafiggerlo con un coltello, quando interviene Brass che lo
uccide per primo. Inoltre, nel bagagliaio della macchina, trovano una dona
legata, ma ancora viva: la prossima vittima di Benson che, per una volta, la
squadra Csi era riuscita a salvare…
Commento: Attenti alla tecnologia… leggendo
questo 3° libro, devo dire che a volte mi sono venuti gli occhi a punto di
domanda, perché stracolmo di termini scientifici legati ai computer, che,
l’autore mi ha fatto ricordare, rivelano veramente tutto. In pratica, da ogni
libro di CSI si impara qualcosa: dalla balistica, alla medicina legale,
all’informatica… Comunque, anche questo libro è decisamente interessante, e,
soprattutto in quest’ultimo, ho capito quanto i preconcetti che ci facciamo di
un evento, sono deleteri per scoprire la verità. Certo, farsi un’idea è
inevitabile, ma se non si mette da parte la nostra testardaggine, non si
arriverà mai alla soluzione…. |
Giovedì 26 Ottobre 2006 |
RECENSIONE CSI. Scena del crimine. Traccia fredda - Max Allan
Collins Talvolta il fuoco della passione può portare a crimini
raggelanti, e allora tocca al team CSI decifrare i cristalli di ghiaccio e
leggere le tracce nella neve.
“Con metodo e logica si può compiere qualunque
cosa.” Hercule Poirot
“Dati! Dati! Dati! Non posso fabbricare mattoni
senza l’argilla!” Sherlock Holmes
“Come la stella cometa aveva guidato i Re magi
a Betlemme, così la fulgida stella cadente di Las Vegas aveva portato tanto
tempo fa ben altri “saggi” dall’est a quest’empia città, dove una specie di
Natale veniva celebrato durante tutto l’anno” Dicembre è alle porte, e le già troppe luci dei casinò di Las
Vegas scintillano insieme a quelle delle insegne natalizie. In questo clima
festoso, in una gelida notte, la ranger Ally Scott è di turno per il solito giro
d’ispezione dalle parti del lago Mead. Nell’oscura notte, la donna nota un
branco di sciacalli intenti a lanciarsi su qualcosa che giace esanime su
terreno: fatti fuggire gli animali, la poliziotta scopre il cadavere di una
giovane donna, nuda e a prima vista bagnata. Subito la scientifica giunge sul
luogo con a capo Catherine Willows…già perché il suo capo Gil Grissom e Sara
Sidle sono in trasferta a New York per un convegno di medicina legale. Con lei
ci sono però Warrick Brown e Nick Stokes, che subito si prodigano per scovare
possibili indizi. Di fatti gli agenti scoprono che la vittima aveva i capelli
bagnati, cosa che fa pensare ad un improbabile bagno nel lago con quel freddo.
Dunque, qualcuno l’aveva scaricata lì con la sua macchina, come dimostrano
alcune impronte di pneumatici che Warrick si affretta a raccogliere per un
eventuale confronto. Una volta nello studio del patologo, il dottor Robbins
rivela che la causa della morte è asfissia, praticata con un sacchetto di
plastica, ma non solo: la rivelazione sconvolgente è che la vittima era
stata…congelata, il che rende impossibile stabilire una precisa ora o giorno
della morte…
Nel frattempo, in un’innevata regione newyorkese, Sara e
Grissom arrivano a destinazione per tenere un seminario sulle tecniche
scientifiche della medicina legale in un grazioso albergo fra le montagne, il
Mumford Mountain Hotel, che si dice abbia ispirato l’ambientazione di Shining
(il famosissimo Overloock hotel del film di Kubrick). Appena arrivati, vengono
accolti dall’anziano proprietario, il signor Cormier, che conduce i due agenti
nelle loro stanze. Per ingannare il tempo, e nel disperato tentativo di far
uscire Grissom dal suo guscio, Sara convince il capo a fare un giro per il
giardino che circonda l’albergo. Mentre la ragazza scatta delle foto e l’uomo
raccoglie campioni d’insetti, qualcosa attira la loro attenzione: due spari. I
due cercano di capire da dove provengono i colpi, ma la neve comincia a cadere
fitta, rendendo molto difficile il loro compito. Quando arrivano finalmente al
cadavere, trovano un uomo riverso sulla neve e con la faccia in fiamme! Dopo
averlo spento, ai due agenti non resta che raccogliere quanti più indizi
possibili, ma la neve inizia a cadere troppo fitta e le tracce si cancellano
velocemente. In quel momento, attirati anch’essi dagli spari, giungono in loro
aiuto Cormier e l’agente Maher, l’altro conferenziere invitato all’ hotel.
Fortunatamente quest’ultimo è un espero criminologo che da anni è pratico nel
raccogliere prove nella neve, e così fornisce istruzioni a Sara e Grissom: tanto
per cominciare, ai tre toccherà fare turni di due ore sotto la neve per
sorvegliare il cadavere. Infatti, a causa della bufera di neve che si sta
abbattendo sul luogo, non potranno arrivare loro i rinforzi, anche perché tutte
le linee sono fuori uso per il maltempo, e l’hotel è ora completamente
isolato…
A Las Vegas, intanto, viene identificata la vittima trovata
sulle sponde del lago Mead: si tratta della giovane Missy Sherman, una casalinga
scomparsa un anno prima dopo aver cenato con una sua amica, lasciando la sua
macchina nel parcheggio del ristorante. Nello stomaco della donna, inoltre,
viene rilevato il cibo che aveva ingerito prima di sparire… Evidentemente
l’assassino di Missy l’aveva uccisa e poi congelata subito dopo averla rapita,
tenendola nascosta per tutto questo tempo. La squadra, coadiuvata da Brass, si
reca allora ad interrogare il marito, ancora distrutto per la scomparsa della
moglie, che solo ora scopre essere morta. Gli agenti vanno anche a interrogare
l’amica che l’aveva vista per l’ultima volta, Regan Mortenson, la direttrice di
una casa d’arte, non cavandone quasi nulla.
Di nuovo nella fredda New York, tagliati fuori dal mondo,
Grissom, Sara e Maher si danno i turni nella neve per sorvegliare il cadavere.
Quando finalmente la nevicata concede loro un po’ di tregua, i tre agenti
riescono a prelevare gli indizi sulla scena del crimine, comprendendo un
possibile svolgimento dei fatti: dal coltello insanguinato che giace vicino alla
vittima, deducono che quest’ultimo aveva ferito il suo aggressore prima di
morire, e che l’assassino stesso era tornato indietro per prendere la benzina
con cui dare fuoco al malcapitato. Una volta trasportato il cadavere nella cella
frigorifera dell’ hotel, esso viene riconosciuto da un impiegato: il giovane
omosessuale Tony Domingues, il fidanzato della vittima, James Moss. Il cameriere
racconta anche che l’amante era preso di mira dalle continue attenzioni della
sua ex, l’altra cameriera di servizio all’ hotel, Amy Barlow, che, guarda caso,
ha proprio una mano ferita. Ottenuto per telefono (ora ripristinato) un mandato,
Sara e Grissom ispezionano la camera di Amy, scovandoci stivali insanguinati,
una borsa con i guanti e l’arma del delitto: la donna non ha scampo. Amy aveva
ucciso James perché l’aveva lasciata per un uomo, e lei era inferocita. Quando a
Grissom balena un’idea, è ormai troppo tardi: Tony è già stato trovato morto
nella sua camera: suicidio…
Nel frattempo, Catherine e la sua squadra hanno una nuova e
agghiacciante (in tutti i sensi) pista. Il copro di un’altra donna viene
ritrovato, uccisa e congelata esattamente come Missy Sherman. Dalle indagini
sull’ultima vittima, la squadra risale al suo appartamento, dove trovano, con
loro sorpresa il congelatore dove Missy era stata rinchiusa, e lo stabile
appartiene proprio al signor Sherman; ma l’uomo viene presto escluso dai
sospetti perché le sue impronte non vengono riscontrate da nessuna parte.
D’altronde, lui e la moglie possedevano degli immobili, perciò era normale che
avesse quell’edificio. Ma quando agli agenti viene in mente un collegamento che
gli era sfuggito, si precipitano a casa dei Mortenson, gli amici degli Sherman:
Regan aveva una casa d’arte e la seconda vittima era un’artista, troppo ricca,
decisamente: forse ricattava Regan per qualche motivo, magari perché aveva
scoperto cosa contenesse l’appartamento che affittava a suo nome, e così la
donna l’aveva uccisa. Inoltre, il capello biondo rinvenuto nella macchina di
Missy fa pensare all’amica, che, non appena vede arrivare la polizia, ingerisce
un’abbondante dose di sonniferi, accusando, per tentare di salvarsi, persino il
marito. Ma la verità è presto svelata: dato che il suo DNA corrisponde a quello
del capello e alle impronte rinvenute nel congelatore, la colpevole non può
essere che lei. Di fatti Regan aveva un’ossessione per Alex Sheramn, e aveva
ucciso e fatto sparire Missy con la speranza di avvicinarsi a lui, ma, dato che
lui sembrava non averla dimenticata, la donna aveva fatto rinvenire il corpo,
con la speranza che Alex dimenticasse una volta per tutte la moglie… Commento: Lo ammetto: dei 4 libri di Csi
questo l’ho letto volutamente per ultimo: era quello che mi ispirava di più, e
le mie aspettative si sono rivelate esatte. Infatti “Traccia fredda” è stato il
libro che, a mio avviso, si presenta come più interessante e intrigante della
serie. Nel libro vi sono inoltre le tanto agognate parentesi caratteriali sui
personaggi, che, a mio avviso, aiutano a capire meglio i personaggi. Inoltre,
per tutti quelli incuriositi dall’incomprensibile rapporto tra Sara e Grissom,
questo è da leggere… (capirà meglio chi ha visto l’ultimo episodio della terza
stagione..).
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